Spiritualità e Preghiera
Non di solo pane vive l’uomo
Una delle attenzioni in Controcorrente è la formazione permanente come cristiani che significa avere il vangelo come testo su cui fondare la propria vita. Un grande aiuto ci sono venuto anche dalla lettura dei testi che si riferiscono alla Santi che abbiamo voluto rappresentare. I Santi sono ancora vivi e possono ancora comunicare attraverso lo spirito . I Santi sono figure che hanno vissuto il loro essere cristiani nei diversi luoghi e contesti storici. Un grazie va a Don Saverio e Suor Lia che ci hanno fatto fare i primi passi di accompagnamento, a Frate Antonio frate Lorenzo e frate Flavio che ci accompagnato a conoscere il carisma di San Francesco, a Don Federico Zanetti e Don Andrea Vena che ci sta accompagnando a conoscere Gesù attraverso analisi dei testi sacri.
Il Cerchio Controcorrente
Non ricordo esattamente la prima volta che si è creato il cerchio di Controcorrente ma ricordo molto bene la motivazione per la quale abbiamo iniziato a farlo nel 2005
C’è stato un momento di crisi dove avevamo bisogno di conferme perché la sfida era grande; volevamo rappresentare un musical su Madre Teresa di Calcutta , lei una santa e noi “piccoli” ed inesperti e per poterlo fare. Ricordo le prime discussioni delle ragazzine che avrebbero preferito “greese” anziché vestirsi da suore della carità. Ricordo la necessità di fare dei costumi senza soldi e senza sapere a chi chiedere delle stoffe. Di fronte a tante discussioni, incertezze e idee diverse, abbiamo pensato a Dio ed abbiamo voluto metterlo al centro per chiederci di illuminarci e di farci andare dove lui voleva. Ma al centro di cosa?
Ecco che ci siamo presi tutti per mano ed abbiamo pregato il Padre Nostro. Subito dentro il mio cuore ho sentito silenzio e pace e contemporaneamente un flebile fuoco che ardeva e mi dava conforto e tepore. Quel cerchio con Dio al centro ci aveva riscaldati e ricaricati di forza e speranza.
Le mani unite, con la destra rivolta verso il basso come segno del dare e la sinistra rivolta verso l’alto come segno di ricevere, volevano indicare la generosità nel dare la nostra fiducia, il nostro amore, il nostro talento, ecc., ma anche l’umiltà di ricevere dagli altri consigli , critiche costruttive, sorrisi, simpatia ecc.
Legati tutti assieme per essere una forza senza interruzioni ed equidistanti dall’unico centro che è Dio. Tutti alla stessa distanza, tutti uguali pur essendo diversi, tutti uniti abbracciati dall’amore di Dio ed alla Santa che volevamo rappresentare.
Non so se chiamarla coincidenza o provvidenza, ma so che con quel cerchio le cose presero una piega diversa.
L’affidarsi a Gesù ed ai santi che abbiamo voluto rappresentare in questi anni è stato l’elemento che ci ha fatto fare il salto di qualità. I momento di difficoltà e di smarrimento non sono mancati e continueranno ad esserci, ma è proprio da questi momenti che ricorre la frase del vangelo che dice “VENITE A ME VOI CHE SIETE AFFATICATI ED OPPRESSI”. Qui è la chiave del successo: “è quando siamo deboli che siamo più forti” , un paradosso della nostra fede in Gesù.
La preghiera, la provvidenza, l’affidamento a Gesù e ovviamente con l’impegno e alla volontà al bene da parte degli aderenti ,sono atteggiamenti chefanno crescere il gruppo non solo numericamente ma anche nella fede e nella testimonianza.